Mal di schiena? Meglio smettere di fumare
L’abitudine alla sigaretta danneggia il disco intervertebrale favorendo le alterazioni della spina dorsale.
MILANO – Uno studio pubblicato sul Journal of Bone & Joint Surgery dall’University Rochester Medical Center di New York, dalla Texas University di Houston e dalla Florida University di Gainesville, offre una ragione molto pratica e immediata per smettere di fumare sia a chi soffre di mal di schiena, sia a chi potrebbe presto soffrirne perché è risultato che il fumo danneggia il disco intervertebrale favorendo le alterazioni della spina dorsale.
LO STUDIO – Seguendo per 8 mesi 5.333 soggetti di ambo i sessi, fumatori e non fumatori, i ricercatori hanno infatti verificato che quasi il doppio (32% contro il 16,6) di quelli che avevano abbandonato la sigaretta ha ottenuto una riduzione del dolore superiore al 30%. C’erano quattro gruppi di soggetti: quelli che non avevano mai fumato, quelli che avevano smesso poco prima di cominciare lo studio, quelli che hanno smesso durante lo studio e quelli che non hanno mai smesso. I non fumatori hanno subito presentato percentuali di dolore inferiori. Sia se non avevano mai fumato, sia se avevano smesso per la sperimentazione (il 22% del totale), la riduzione del loro dolore si è mantenuta significativamente superiore a quella dei fumatori anche dopo l’eliminazione di vari fattori confondenti che potevano influire sulla percezione soggettiva del dolore o della disabilità: causa del mal di schiena (dai fattori oncologici a quelli meccanici come l’ernia discale), indice di massa corporea, sovrappeso, età, sesso, stile di vita, assunzione di farmaci.
DOLORE CRONICO – Differentemente dal dolore acuto, in cui, probabilmente per ragioni psicologiche, molti fumatori sostengono di trarre giovamento dalla sigaretta, nel dolore cronico come il mal di schiena molti studi hanno dimostrato che la nicotina ha un effetto opposto e chi non fuma sta meno male. I non fumatori hanno anche un più rapido recupero dopo un intervento vertebrale per il trattamento di un’ernia discale. La spiegazione risiede nel fatto che, oltre ai noti effetti nocivi del fumo, c’è anche quello, spesso dimenticato, che si verifica a carico dei dischi intervertebrali sui quali esercita un’azione infiammatoria che ne determina la precoce degenerazione strutturale, favorendone l’espulsione. A ciò si aggiungono i fenomeni di vasocostrizione sanguigna indotti dalla nicotina che provocano un ridotto apporto di sostanze nutritive.
CONDENSATO – Ma non è finita: nel 2011 i ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno pubblicato uno studio secondo cui il condensato della sigaretta, cioè le sostanze idrosolubili inalate col fumo, agisce direttamente sulla matrice di sintesi fibrosa del disco in maniera ancor peggiore della nicotina e la inibisce alterando l’omeostasi di questa struttura fondamentale per il funzionamento della colonna vertebrale. Adesso, nella discussione finale di quest’ultimo studio gli Autori esprimono la speranza che il loro lavoro possa servire innanzitutto a tutti quelli che soffrono di mal di schiena a volte fino al punto di doversi sottoporre a un intervento chirurgico, affinché abbandonino la sigaretta. In secondo luogo si rivolgono alle autorità sanitarie affinché aiutino questi fumatori, allestendo adeguati programmi educazionali di sostegno in cui possano essere informati di questa conseguenza del fumo che, anche se forse meno grave di altre più note, crea grave disabilità con rilevante danno socioeconomico. Su nessun pacchetto di sigarette, ad esempio, è mai comparsa la scritta: «il fumo danneggia gravemente la tua colonna vertebrale e ti fa venire mal di schiena».
[fonte www.corriere.it]